Un percorso lungo e tortuoso. Ma possibile e bellissimo

Da quanto tempo lavoro? Non da molto. Ah, da quanto tempo sono traduttrice! Da 10 anni suonati. Scusate, ma questo mestiere per me non è proprio un lavoro… Fortunata? Un po’ sì, perché negarlo, ma la strada non è stata sempre facile. Io ai gratta e vinci non ci credo proprio e penso che uno la fortuna se la debba fare un po’ da sé. Per questo ho deciso di andare avanti. E con “andare avanti” mi riferisco a portare a un altro livello il mio lavoro. È possibile? Ma certo! Come? Continuate a leggere… e scoprirete la magia!

2009 – Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi disalomoneFB Firenze. Un capitolo felice che si conclude nella mia amata Toscana

Dopo una discussione della tesi alquanto combattuta, è l’ora di indossare la corona di alloro, fare le valigie e ripartire per la mia Siviglia. Ancora la traduzione non è nei miei progetti, ma il mio desiderio di diventare interprete si fa sentire sempre più…

download (1)2010 – Traducción e Interpretación presso la Universidad de Córdoba. Il sogno che si avvera

Un po’ per caso, un po’ per conoscenze acquisite, scopro che anche in Andalusia ci sono scuole validissime per diventare traduttori e interpreti; e io chiaramente mi ci fiondo a capofitto. Dopo traduzioni di pagelle, diplomi e quant’altro, inizio il mio incredibile percorso nella Universidad de Córdoba, in cui compagni e professori mi aiutano a diventare la persona e la professionista che sono. Non ci sono parole per descrivere questa esperienza. Potessi tornare indietro nel tempo, la rifarei 1001 volte.

2012 – Si torna a casa. E inizia l’avventura.

Adesso si inizia per davvero. Tra il 2012 e il 2013 decido di aprire la mia partita IVA in Italia e parto come un razzo. Cioè, con la voglia di partire come un razzo, anche se di tempo un po’ ce n’è voluto per farmi spazio nel mondo virtuale della traduzione. Quanto tempo è stato necessario? Beh, io direi un annetto… Ma sì, anche se dopo pochi mesi ero già in pista. E che pista!

2019 – L’avventura continua. Ma… qualcuno ha detto agenzia?

72a8665c8f3820708d971b761e6b0490_origNella vita non bisogna accontentarsi mai. O forse sì, a volte, ma per adesso no. Quindi gambe in spalla e via con altri progetti grandiosi! Come ad esempio cercare validi collaboratori per espandere il proprio mestiere. Sì, signori: ho deciso di aprire la mia agenzia. Dopo anni di esperienza, la giusta strumentazione, compagni giusti su cui contare (tra cui un marito molto paziente) e altri professionisti innamorati del loro lavoro come me, credo che si possa fare.

SoundTrad: il sogno che si avvera

Ebbene sì: SoundTrad è il mio primo, grande progetto di traduzione. Come andrà? E chi può saperlo. Per adesso so solo che sono elettrizzata e contenta di questa lunga decisione finalmente presa. Il sito Internet?logo_soundtrad

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 Ovviamente è già attivo: www.soundtrad.com, insieme alla sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/SoundTrad/?ref=bookmarks, in cui invito tutti a mettere un grande e grosso Mi Piace!

Probabilmente molti di voi si staranno chiedendo: “Ma come diavolo le è saltato in mente di intraprendere un percorso così complicato”, “Ma è matta? Già c’è la crisi, non le bastano le ipermegatasse della libera professione?”, “Ma come si fa? Da dove si comincia?”.

Ecco, alle prime domande non saprei proprio cosa dire, perché è vero, a volte mi viene da dire: “Ma chi cavolo me lo ha fatto fare? Stavo così bene prima…”; tuttavia all’ultima, potrei dare delle brevi delucidazioni.

Aprire un’agenzia di traduzioni. Roba da visionari o da piccoli imprenditori?

Ecco a voi la to-do list che ho seguito per iniziare:

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L’idea: basta, voglio crescere. Prima di tutto bisogna volerlo, poi studiare bene tutti i passaggi e solo alla fine lanciarsi.

Lo studio: scaricatevi video, libri, consultate blog, post, pagine dedicate per traduttori, e chi più ne ha più ne metta per farvi un’idea di cosa voglia dire intraprendere un percorso del genere.

L’analisi: posso davvero lanciarmi? Conosco i software di traduzione e i programmi di supporto? Qual è la mia conoscenza del PC? Devo forse seguire prima dei corsi? Com’è messo il mio portafoglio clienti? E i collaboratori?

La ricerca dei collaboratori: è forse una delle fasi download

iniziali più difficili, perché stancante e dalla difficile organizzazione. Non basta contattare professionisti qua e là e annotare la loro mail su un foglio di carta: bisogna creare data base, mettere bene per iscritto le loro tariffe, archiviare il loro curriculum, appuntarci se utilizzano qualche software di traduzione assistita oppure no, e qualsiasi altra informazione utile sul loro profilo.

La ricerca dei clienti: se non avete chi può farlo per voi, dovete tirarvi su le maniche e mettervi a contattare chiunque potrebbe avere necessità dei vostri servizi. C’è qualche fiera nei dintorni che potrebbe fare al caso vostro? Andateci. L’amico di papà ha uno studio di web designer e potrebbe avere bisogno di traduzioni? Contattatelo. Si inizia così, a poco a poco, poi il flusso di lavoro prenderà la giusta direzione (e portata!).

Il sito Internet: beh, che dire. È il nostro biglietto da visita, quindi è imperativo investire un po’ per la nostra immagine. Non perdete tempo a farlo voi: ognuno deve svolgere il proprio lavoro (non ci accaniamo forse contro tutti quelli che si-traducono-da-sé con il magico Google Translator? Ecco. Non facciamo lo stesso errore noi!).

I social network: non usiamoli solo per raccontare ai quattro venti il bel viaggio che ci siamo fatti a gennaio alle Maldive… Sfruttiamoli per farci pubblicità e raccontare al mondo quanto siamo bravi e professionali! Non funziona più di tanto? Provare per credere 😉

Il marketing online: abbiamo fatto 30, non possiamo non fare 31. Bisogna investire nel marketing online, il nostro vero e proprio negozio. I prezzi? I più dispari. Dipende tutto da quanto vogliamo essere visibili.

La formazione continua: un traduttore non può smettere di studiare e di formarsi. Traduzione e tecnologia vanno a braccetto e quest’ultima evolve e si trasforma giorno dopo giorno come un fiume in piena. Quindi “corsi, venite a me!”.

…Un po’ di meritato riposo! Si sa, nella vita del traduttore, la parola “riposo” non è molto presente nel dizionario, ma non dimentichiamoci di staccare gli occhi dallo

dormo

schermo ogni tanto, di uscire all’aria aperta e di dare un bacio a nostro marito, moglie e figli! Scontato? Nah, più che comune per noi traduttori! Quindi, dopo aver consegnato le ultime traduzioni, ricontrollato la nostra pagina Facebook, aggiornato il nostro profilo LinkedIn, ridato una controllata al sito appena sfornato, scaricato l’ultimo aggiornamento del nostro software di traduzione, è l’ora di prenderci una meritatissima pausa e di andarci a mangiare una pizza, da bravi italiani!

Dubbi o domande? Immagino di sì… Ma non preoccupatevi! Sono all’ordine del giorno per chi fa il nostro mestiere.

Un saluto a tutti!

Che lavoro facevi? Le traduzioni?

Purtroppo è così che molte volte viene definito il mio lavoro. O meglio, il mio non-lavoro, il qualcosa che faccio per guadagnarmi qualche spicciolo mentre sono a casa.

Quando, a chi chiede informazioni riguardo la mia professione, dico: “Sono traduttrice”, la risposta automatica che esce dalle bocche delle persone è: “Ahhh, fai le traduzioni insomma”. Come se fosse un corso di spinning in palestra. Bè no, forse quello è ben più importante per mantenere la linea.

Io mi irrigidisco, sfodero il mio sorrisino tirato, e cambio discorso.

Il problema non è che le persone classifichino il nostro lavoro come tale per farci un dispetto, ma perché non hanno la più pallida idea di che cosa sia, di cosa comporti un buon testo tradotto, di quanto lavoro e sforzo ci voglia per creare una traduzione da uno scritto che a volte, ahimè, risulta quasi incomprensibile nella lingua sorgente.

Da qui ne deriva la relativamente poca richiesta di traduzioni dall’inglese o dallo spagnolo da parte delle aziende, perché “tanto si arrangiano loro con i dipendenti interni che bene o male sanno un po’ di inglese”, oppure che “capiscono perfettamente lo spagnolo perché è praticamente uguale all’italiano”.

Poi succedono cose come questa:

http://www.expo2015contact.it/traduzioni-professionali-expo-2015-inciampa-sullinglese/

e allora casca l’asino.

Avete voluto risparmiare non chiamando traduttori professionali, o meglio, persone che “fanno le traduzioni” di lavoro nella vita?

Allora beccatevi le risate da parte dei lettori del testo meta.

Purtroppo finché non ci sarà un albo che ci tuteli, sarà impossibile rendere consapevole coloro che non fanno parte del nostro cerchio di topi da biblioteca dell’importanza della nostra Professione. Sì, Professione con la “P” maiuscola, alla faccia di quanti credono che siamo semplicemente dei laureati attaccati al computer tutto il giorno a fare ciò che un buon commerciale estero di un’azienda potrebbe fare guadagnandosi il pane in un ufficio.

Lo stesso discorso vale per chi crede che pagando poco una traduzione il risultato sia il medesimo.

Rispettando i prezzi reali del nostro mercato rispetteremo noi stessi. Per questo motivo io mi rifiuto di lavorare con aziende che offrono cifre come EUR 0,04 a parola no match per testi legali o tecnici altamente specializzati, e meno della metà di un centesimo di euro per i fuzzy. No signore, preferisco rimanere senza lavoro o tradurre per organizzazioni ONLUS per approfondire la mia esperienza in un determinato ambito professionale.

È proprio per questo che oggi ho deciso di sfoderare il logo del movimento No Peanuts! nel mio blog, sperando che sempre più persone si rendano conto che non siamo scimmiette, che noi svolgiamo un mestiere serio e alquanto complicato, e non lavoriamo per noccioline!

Per saperne di più, fate clic sul link a continuazione:

http://nopeanuts.wordpress.com/

No Peanuts Movement!

Noi siamo degli architetti del linguaggio e ci meritiamo la giusta considerazione nel nostro adoratissimo lavoro.

Approfitto dell’argomento trattato in questo articolo per ringraziare la collega Chiara Bartolozzi per la perla di Mona Baker che ha pubblicato sul suo blog:

Baker

Buon lavoro a tutti! 😀