Il lockdown del traduttore (e qualche consiglio per superarlo alla grande)

Cosa fa un traduttore in lockdown?

A volte mi soffermo a pensare a quanto possa essere cambiata la vita di un traduttore da un anno a questa parte.

In fondo, un traduttore sapeva già perfettamente cosa significasse lavorare in smartworking.

Aveva già un portatile a casa adeguatamente impostato per continuare la sua professione nella tranquillità delle sue quattro mura.

Conosceva già molte applicazioni per fare videochiamate (le cosiddette call, così tanto di moda oggigiorno) tipo Zoom, Skype, Team, Google Meet, Discord, e quant’altro.

Aveva già tutto ben programmato in Google Calendar, tra orari, appuntamenti virtuali, consegne da rileggere o commesse da inviare.

Il proprio profilo LinkedIn era già più o meno aggiornato.

Quindi, cosa è davvero cambiato nella vita di un traduttore?

LE GIORNATE LAVORATIVE NON FINISCONO MAI… AI… AI…

Se il traduttore ha impiegato anni per imparare a organizzare il suo lavoro (ehm…), adesso sembra essersi resettato tutto quanto.

Si alza la mattina presto, i più bravi fanno qualche esercizio per iniziare al meglio la giornata, beve un espresso veloce, e accende il PC.

Una volta acceso, il computer non si spegne più.

  • Appuntamento su Zoom alle 10:00 per quel corso di inglese
  • Consulenza con quel cliente per il progetto di traduzione alle ore 12:00
  • Traduzioni varie ed eventuali, corte o lunghe
  • Un pranzo al volo in cucina, giusto per cambiare un po’ d’aria
  • Ritorno al computer alle 12:30 per una revisione di 1000 parole
  • Preparazione di un preventivo per testi su dispositivi di sicurezza/vaccinazioni di massa/vendite di prodotti online perché ormai c’è tutto chiuso
  • Corso online per approfondire il discorso sul SEO per il sito
  • Corso online per la stesura di contenuti digitali
  • Corso per preparare il lievito madre
  • Aperitivo con gli amici (ovviamente su Zoom)
  • …e così fino a orari indeterminati

Questa potrebbe essere una tranquilla giornata lavorativa per un traduttore in lockdown, in cui lavoro, vita sociale, aggiornamenti professionali, corsi di lingua impartiti e ricevuti si uniscono in un unico blocco, pesante, gravoso, impegnativo.

Ehi, ma mica vorrai lasciarti abbattere così, giusto? Dopo anni di allenamento duro a polsi, mani, dita, gomiti, braccia, occhi e penne morsicate, abbiamo la corazza giusta per affrontare il distanziamento sociale in modo giusto ed equilibrato.

Se le palestre sono chiuse, iscriviti a un corso di pilates da praticare in casa

Io andavo spesso in palestra, e una delle attività che più mi mancano è proprio questa.

Lo so, lo so, bisogna iscriversi a corsi online, e siamo un po’ tutti stanchi di ‘sta roba.

Però credimi, è davvero meglio di non fare niente.

Non ti piace il pilates? Prova lo yoga, a me ha davvero aiutato. Si possono trovare cose molto interessanti (sempre sul web), che aiutano a mantenere la calma, placare l’ansia e affrontare il momento con la testa giusta.

Ti do un consiglio: consulta la pagina Facebook di Yoga con Denise.

Chiama qualche amico, tutti i giorni

Siamo distanziati fisicamente, ma gli amici e i parenti ci sono. Basta alzare il telefono (o organizzare un incontro su un’applicazione per videochiamate) e parlare un po’. L’unico accorgimento: parlare solo di cose positive, per quanto possibile!

Mai come adesso è stato così importante apprezzare le piccole cose di tutti i giorni, come ad esempio essere in salute, aver letto quel libro che ci guardava dritto negli occhi da così tanti anni, avere fatto la pizza con il lievito madre o avere acquistato un vestito nuovo da indossare subito dopo la fine di questo ultimo (si spera) lockdown.

Fatti una bella passeggiata

Indossa le tue scarpe da ginnastica, la mascherina, un paio di cuffie, scegli la tua radio preferita su Spotify ed esci di casa.

Io ad esempio vado tutti i giorni a fare delle belle passeggiate in montagna. Mi piacerebbe tanto condividere questi momenti con qualche amico, ma fidati, fa tanto bene anche sgranchirsi le gambe da soli.

Il verde rigenera mente e corpo (soprattutto gli occhi), ed è un vero toccasana per tornare in equilibrio.

Fatti una bella passeggiata, di mercoledì

Non aspettare il fine settimana. Se ne senti il bisogno, esci. Adesso, ora, in questo momento.

Una delle cose più belle del nostro lavoro è potersi organizzare per ritagliarsi degli attimi di libertà, anche al di fuori de fine settimana. Allora approfittane.

Regalarsi dei momenti per rigenerarsi è essenziale per noi stessi, ma anche per lavorare meglio.

Quindi, coraggio: metti la borraccia in valigia, un asciugamano per sederti su un prato e vai.

Poi raccontami come ti senti.

Costruiamo una casa di mattoncini Lego?

Lego e Transcreation

Cosa unisce la traduzione, le lingue straniere, la scrittura e tutti i loro relativi settori ai mattoncini Lego?

La creatività.

Tira fuori la tua creatività e cambierai il mondo

Un giorno qualcuno mi ha parlato di un poster pubblicitario affisso a una fermata della metro inglese davvero sorprendente.

L’immagine e la scritta principale erano più o meno così:

Pubblicizzare degli accessori per la pulizia della casa, facendo leva sulla fantasia e la creatività dei bambini divenuti ormai adulti, è stata a parer mio davvero una grande idea.

Credo che questo copywriter abbia giocato tanto con i mattoncini Lego per raggiungere un livello creativo così alto.

E non credo solo da piccolo.

Il Lego Serious Play nella traduzione

Da qualche anno è nato il Lego Serious Play, un metodo ludico estremamente creativo che coinvolge il funzionamento del cervello.

Questo sistema serve a lavorare principalmente l’emisfero destro, quello più artistico, per stimolare la creatività e l’immaginazione.

Durante il gioco, tra costruire torri, creare storie, distruggere muri, e crearne altri, possono nascere potenti metafore, utilizzabili poi anche in ambito lavorativo. E, naturalmente, anche nella tecnica più creativa della traduzione: la transcreation.

Il Lego Serious Play nella pratica

Utilizzare i Lego in sessioni di brainstorming, riunioni di team e corsi di vario genere (in uno vengono usati per insegnare a utilizzare strategicamente LinkedIn) è davvero rivoluzionario.

Si svuotano i famosi scatoloni rossi pieni di mattoncini su un tavolo e, in base alle direttive di chi gestisce l’incontro, si inizia a costruire.

Ti può essere chiesto di creare un muro, e se sono presenti 3 gruppi di persone, sicuramente nasceranno 3 pareti diverse.

Oppure una casetta, un piccolo giardino, una macchina.

L’importante è attivare le rotelle dell’immaginazione, e che le creazioni abbiano inizio.

Il Lego Serious Play nella transcreation

La transcreation è creatività allo stato puro nel processo traduttologico, giusto?

Allora non ti rimane che provare questa nuova tecnica per vedere quello che un traduttore riesce a tirare fuori.

Ti chiedono di transcreare un annuncio pubblicitario per un importante brand automobilistico?

Puoi provare a lasciarti ispirare creando qualcosa di simile:

Il processo di costruzione potrebbe portarti grandi idee.

Devi transcreare qualche prodotto per la pesca?

La casa del pescatore potrebbe fare al caso tuo.

Beh, te lo confesso: queste magnifiche costruzioni sono state fatte con le istruzioni alla mano, ma rappresentano comunque degli ottimi spunti da cui iniziare.

Ti lascio un mattoncino

Con questo articolo ti lascio un mattoncino da cui partire per scatenare tutta la tua creatività.

Se sono passati anni dall’ultima volta che hai preso in mano la tua base grigia con puntini e strade disegnate, ti consiglio di andare in cantina e darle una bella spolverata.

L’hai trovata? Hai di nuovo tutti i tuoi sorridenti personaggi a portata di mano?

Bene. Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensi, e di vedere tutte le tue transcreazioni Lego nei commenti qui sotto.


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Copywriting, transcreation e creatività

Succo di frutta

Copy e Transcreation nel settore enogastronomico

Questo è un cartone di succo di frutta.

È bianco, i lati sono rettangolari e ha una forma tridimensionale a parallelepipedo.

Contiene un liquido colorato, nutriente, zuccherino.

Ha un sapore pieno, e può essere delicato, forte, amaro, dolce, agrumato.

Ecco una descrizione obiettiva di vari tipi di succhi di frutta. Senza fronzoli, senza giri né creatività.

Non c’è ombra di copy né traccia di transcreation.

Immaginiamo un supermercato così. Total white. Senza colori, senza scritte, senza niente di niente, a parte i prodotti, bianchi, sugli scaffali. Tutti uguali.

Da accapponare la pelle. Se ci penso mi vengono i brividi.

E questo mi fa pensare a quanto il marketing faccia parte delle nostre vite, da sempre.

È parte inscindibile di noi stessi, non ne potremmo fare a meno, sarebbe troppo strano se fosse altrimenti.

Ma è il marketing che si è infiltrato nelle nostre menti, o è lo sviscerale bisogno di creatività dell’essere umano in tutte le cose che lo circondano?

Quando acquistiamo un tipo di acqua, non la scegliamo realmente perché è diuretica, ci fa dimagrire, ripulisce più di un’altra, o fa vivere sani e belli per cent’anni.

L’acqua è acqua. Punto.

Ma se quest’acqua ha una bottiglia di un certo colore che ricorda le fonti di sorgente, una bella grafica e un copy o una transcreation che attirano l’attenzione di un certo segmento di mercato, i potenziali clienti di tale segmento non saranno più potenziali.

La Transcreation ti fa vendere di più

Perché alla fine sta proprio lì la questione. La vendita.

Hai presente il marchio Zuegg?

I copy dei loro succhi di frutta Skipper mi lasciano sempre a bocca aperta, tanto che ieri ne ho comprati due cartoni.

Te ne mostro alcuni:

Questo copy è un po’ più light rispetto ad altri.

Guarda qua:

Questo invece è quello più forte, che arriva dritto dritto a chi lo legge. Oserei quasi dire indimenticabile:

Guarda invece questi:

Aamichevole, colloquiale, sembra quasi che il testo ci stia parlando in un tono dolce, rassicurante, come una nonna simpatica che vuole darci la merenda.

Il “tavolinetto” della cucina. Fantastico.

Ma continuiamo:

Ultra colloquiale, spiritoso, gradevole da leggere.

Ora il marchio Santal:

Questi sono più dolci, per niente aggressivi, sembra quasi ti vogliano prendere per la mano, accompagnare a casa e diventare i tuoi migliori amici.

Per questi fantastici COPY, noi traduttori dovremmo trovare delle fantastiche TRANSCREATION.

Serve quindi:

  • Brief del cliente
  • Studio del ToV del cliente
  • Analisi del pubblico target (età, sesso, abitudini, stile di vita…)

E poi tanta, tanta, tanta creatività, voglia di mettersi in gioco e di divertirsi.

Sarei davvero curiosa di sapere come i colleghi inglesi, spagnoli, francesi o tedeschi produrrebbero queste etichette!

Se vuoi condividere con me alcune transcreation o copy che ti hanno fatto innamorare, fallo nei commenti 👇

Ci vediamo nel prossimo articolo!

Ricordi/1 – EUROGAMES

Un diario ha mille ricordi.

E oggi vorrei condividerne uno con te, al quale tengo davvero moltissimo.

Perché il mondo del libero professionista è anche questo: tanti ricordi da portare nel cuore per sempre.

Eurogames: traduttori e interpreti senza frontiere

Bisogna tornare indietro di due anni, prima della Pandemia, prima del COVID-19, prima di tutto questo caos in cui ci siamo ritrovati.

Eravamo a Brescia, in una caldissima giornata di luglio, e l’unico pensiero che avevamo era andare a trovare un po’ di refrigerio davanti a un’aria condizionata di qualche negozio.

Era un giorno come tanti altri; una di quelle in cui ti alzavi e i tuoi unici problemi erano un paio di testi da consegnare in tempo e ritagliarti un paio di giorni di riposo in montagna oppure al mare.

Poi arriva la telefonata.

E tutto cominciò.

Inizia l’avventura

Da Brescia a Roma ci sono esattamente 557 chilometri, 5 e 51 minuti di auto e tanta, tanta trepidazione. Sai quello stato d’animo ansioso, di chi attende combattuto fra la speranza e il timore? La speranza di fare bene e la paura che qualcosa vada storto.

In quella telefonata ci era stato richiesto di fornire un paio di interpreti di supporto per aiutare la produzione di Nonpanic a comunicare con i partecipanti stranieri durante l’organizzazione dei nuovi Giochi senza frontiere, nel nuovo format EUROGAMES.

Lì per lì abbiamo sentito una scossa lungo la schiena. Ma senza pensarci due volte abbiamo detto di sì, e siamo partiti.

Il progetto

Il nostro progetto prevedeva:

– Analizzare il calendario delle giornate in cui erano richiesti i traduttori

– Confermare di quali lingue straniere aveva bisogno il cliente

– Stilare un preventivo considerando: lingua di lavoro, orario di lavoro, numero di giornate a settimana, eventuali ore di straordinario

Preventivo accettato

Ok, adesso si fa sul serio.

I passi successivi da intraprendere erano ben chiari nella nostra mente: dovevamo creare un team di professionisti su Roma disponibili a lavorare per un determinato numero di giornate per quasi due mesi. Su un set televisivo. Anche di notte. Con Alvin e Ilary Blasi.

Chi mai poteva rifiutare un lavoro del genere?

Dopo colloqui, telefonate, analisi di curriculum e contratti stilati la settimana del 15 di agosto, avevamo il nostro team. E che team.

Il team di SoundTrad

Avevamo 2 interpreti di spagnolo, 2 interpreti di tedesco, 2 intepreti di greco e 2 interpreti di polacco, con tutte le riserve nel caso fosse successo qualcosa.

Eravamo sul pezzo.

Prima della prima giornata di riprese, il 4 settembre, ci siamo fatti i nostri 544 km e siamo scesi a Roma a conoscerli tutti.

Dopo una cena insieme e un brief veloce, avevamo tutte le risorse pronte per iniziare questa avventura.

Settembre

Inizia settembre, il mese tanto atteso. Siamo rimasti attaccati al telefono giorno e notte fino alla metà di ottobre, la fine del progetto.

Era importante essere costantemente presenti, sia con la produzione che con i nostri interpreti e traduttori, per risolvere eventuali incidenze, trovare professionisti per incarichi dell’ultimo minuto, tradurre documenti importanti e urgenti.

Il risultato

Tanta, tanta, tanta soddisfazione.

Soddisfazione per aver saputo gestire un incarico di queste dimensioni, soddisfazione per avere scelto delle persone fantastiche con cui lavorare, soddisfazione di avere fatto una foto come questa 👇

SoundTrad & Alvin sul set di Cinecittà World, Roma

Roma, alla prossima 😎

Transcreation: l’arte della traduzione

Transcreation: traduzioni creative per il marketing

Cosa significa Transcreation e chi si occupa della Traduzione per il marketing?

La Transcreation, o Traduzione per il marketing, è una traduzione creativa, in cui il traduttore non si limita a trasportare un determinato contenuto da una lingua A a una lingua B.

Nella transcreation, il principio di equivalenza viene meno.

L’obiettivo principale del transcreator è quello di analizzare il brief del cliente, il materiale a disposizione, studiare la concorrenza e pensare a un testo bello e accattivante che possa trasmettere al pubblico target le stesse sensazioni che il testo originale trasmette ai suoi prospect o clienti.

Studiare l’audience del testo che stai transcreando è quindi essenziale per decidere cosa scrivere e come farlo.

Pensare a una CTA, o call to action, per un pubblico di una fascia d’età che va dai 35 ai 45 anni sarà diverso dall’idearne una per un pubblico di adolescenti.

Ecco perché possono esserci tante transcreation quante audience di un determinato brand.

Dove viene utilizzata la Transcreation?

La Transcreation è un processo traduttologico utilizzato principalmente nella pubblicità, nelle comunicazioni commerciali e nel marketing.

Potrebbe essere la traduzione di uno slogan o quella di un payoff, ad esempio.

Prova a pensare alle infinite modalità di comunicazione nel marketing. Ecco. Ogni messaggio che un brand desidera trasportare in una lingua straniera e, quindi, in una società o cultura diversa dalla sua, avrà bisogno di una transcreation pensata a puntino.

Il transcreator: copywriter-traduttore o traduttore-copywriter?

Beh, potrebbe essere anche questa la domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, ma la risposta non sarà 42, stavolta.

Io, azzarderei a dire che è un traduttore professionista con conoscenze approfondite di copywriting.

È un traduttore professionista perché per ottenere ottimi risultati sono necessarie competenze traduttologiche approfondite, ma è anche copywriter, perché deve possedere nozioni di comunicazione e marketing, e la sua penna deve avere il giusto guizzo redazionale.

A me piace definirla come una sorta di Traduzione 2.0.

È un’evoluzione della sua sorella gemella, ma con un’inversione di marcia delle nuove tendenze:

  • Meno tecnologia rispetto alla traduzione classica
  • Più creatività
  • Più potere alla parte esclusivamente umana, che prevede appunto la creazione di un testo

Come allenare la creatività per fare Transcreation

Gioca con i mattoncini Lego.

È scientificamente provato che aguzzano l’ingegno e aiutano a tirare fuori tutta la creatività presente in ognuno di noi, in ogni nostra cellula del corpo e della mente.

Disegna mappe concettuali.

Butta su un foglio tutte le parole che ti vengono in mente relative al progetto a cui stai lavorando, e poi fai i tuoi collegamenti. Il risultato ti sorprenderà.

Fatti una doccia

Aiuta a resettare la mente e a ripartire da zero. Grandi idee possono nascere sotto una cuffia.

Fai una seduta di brainstorming con qualcuno

Se sei solo in casa o in ufficio, vale anche parlare con cani, gatti o pesci rossi.

Fatti un giro

Se ancora non ti è venuto in mente niente di buono, esci di casa. Se puoi, meglio nel verde.

Qualche risorsa utile per conoscere ancora di più la Transcreation

Dai un’occhiata a questo libro: Get fit for the future of transcreation, di Nina Sattler-Hodvar.

Nel mio articolo I lunedì consiglio alcuni libri per stimolare la creatività.

Poi fammi sapere cosa ne pensi 😉

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